APPALTI PUBBLICI: RISPETTO DELLE COMPETENZE E DEI RUOLI TRA POTERE POLITICO, GESTIONE AMMINISTRATIVA E OPERATORI ECONOMICI.

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Questa Associazione, esaminato il contenuto dell’articolo pubblicato sul quotidiano L’Unione Sarda del 17 febbraio scorso in ordine ad una gara d’appalto sui servizi PLUS, ritiene opportuno svolgere alcune osservazioni al fine di tutelare l’azione degli Enti Locali nell’esercizio delle proprie funzioni.


L’Amministratore locale conforma la propria condotta ai doveri istituzionali di servire la Comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza, nel rispetto dei principi del buon andamento ed imparzialità dell’Amministrazione e dei principi di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dall’art. 54 della Costituzione. A tale fine, l’Amministratore è sempre impegnato a svolgere il proprio mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della Pubblica Amministrazione.
In quest’ottica l’Amministratore locale, nell’esercizio delle proprie funzioni, opera con imparzialità ed assume le decisioni nella massima trasparenza, respingendo qualsiasi pressione diretta a riconoscere privilegi e vantaggi in favore di soggetti singoli e/o associati radicati sul territorio, a discapito di altri operatori esterni alle Comunità di riferimento, legittimamente selezionati con il ricorso alle procedure ad evidenza pubblica e dunque dotati di tutti i requisiti idonei a soddisfare i bisogni di quella stessa Comunità.
Colpiscono pertanto, le doglianze espresse da taluni operatori economici interessati alla gestione unitaria dei Servizi Sociali di taluni Enti locali del Medio Campidano che, pur avendo partecipato alle procedure pubbliche di gara per la scelta del contraente, non sono risultate aggiudicatarie; emerge, infatti, il tentativo di condizionare l’operato delle Pubbliche Amministrazioni invocando interessi presuntivamente superiori (rotazione negli incarichi o tutela del personale, pregiudicati in alcun modo nel caso di specie), nonché l’auspicio di “chiudere” le Comunità ai concorrenti esterni precludendo alle stesse le possibilità di confronto e di crescita offerte proprio dalla presenza di altri operatori.
In altri termini, troppo spesso accade che gli Enti locali e, in particolare, i soggetti titolari dei compiti di gestione, siano “tirati per la giacchetta” allorquando procedure caratterizzate dalla massima correttezza e legittimità giungano ad premiare soggetti differenti da coloro che, poi, intendono modificare il risultato senza sottoporre quel risultato al vaglio dei Giudici competenti.
Conclusivamente, appare quantomai opportuno il rispetto delle diverse competenze, dei differenti ruoli e dei distinti compiti tra potere politico, gestione amministrativa e operatori economici che rivestono il ruolo di contraente della P.A. solo se aggiudicatari di specifiche e regolari procedure ad evidenza pubblica.